MPBX – Estensimetro multibase da foro

Codici di riferimento: D222, D221BM, DTE

GLI ESTENSIMETRI MULTIBASE VENGONO UTILIZZATI IN TERRENI E ROCCE PER CONTROLLARE I MOVIMENTI IN PROFONDITÀ DI UNA SERIE DI PUNTI DI MISURA CHE VENGONO CEMENTATI A QUOTE FISSE ENTRO UNA PERFORAZIONE.

Si può determinare il profilo deformativo in profondità lungo l’asse del foro, rilevando la loro posizione rispetto ad un riferimento di superficie.

I punti di misura ancorati nella perforazione sono collegati alla superficie con aste di acciaio, invar o fibra di vetro protette da una guaina di nylon per minimizzare gli effetti dell’attrito laterale.

La cementazione dei punti di misura e delle guaine nel foro, avviene mediante iniezioni attraverso un apposito tubetto. I movimenti relativi tra il punto di ancoraggio e la testa dell’asta di misura vengono misurati attraverso un calibro digitale o dei trasduttori di spostamento elettrici.

Il principio di funzionamento dei potenziometri è basato sulla variazione di resistenza in un circuito elettrico, determinata dallo spostamento dell’oggetto di cui si vuole determinare la posizione. Costruttivamente si tratta di un dispositivo in cui un cursore mobile è libero di scorrere su di un resistore fisso a film conduttivo. La posizione del cursore mobile è identificabile con la tensione di uscita e risulta essere una frazione di quella di alimentazione. La tensione di uscita è quindi proporzionale alla tensione di alimentazione e alla posizione del cursore mobile, cioè della grandezza da misurare.
Gli strumenti SISGEO che utilizzano questa tecnologia hanno generalmente un segnale in uscita di 4-20mA poiché il segnale elettrico (Ampere) è più adatto per la trasmissione a lunga distanza rispetto al segnale di tensione (Volt).

Il trasduttore a corda vibrante è essenzialmente composto da un filo tensionato alle due estremità, libero di vibrare alla sua frequenza naturale. La frequenza di vibrazione varia secondo la tensione del filo, cioè a seconda dei piccoli movimenti relativi tra le due estremità.
I trasduttori a corda vibrante hanno come segnale in uscita la frequenza di oscillazione delle corda, perciò è necessario utilizzare centraline e datalogger in grado di sollecitare la corda e leggerne la frequenza di oscillazione.
I trasduttori a corda vibrante SISGEO utilizzano il metodo “pluck and read” non quello “auto risonante”. Questo significa che quando la centralina/datalogger sollecita il filo, si crea un’attrazione magnetica e il filo inizia a vibrare. La vibrazione causa una tensione alternata della stessa frequenza di quella naturale del filo. Il segnale di tensione è trasmesso e letto dalla centralina/datalogger.
I trasduttori a corda vibrante sono storicamente riconosciuti come adatti ad applicazioni a lungo termine perché dotati di grande stabilità nel tempo.

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